Nel 2006 è stata avviata una ricerca che ha portato ad evidenziare l’importanza dell’attività motoria scolastica nell’ottimizzare il comportamento e l’attenzione degli alunni durante le lezioni di didattica. Quattro anni più tardi, studi condotti da Chaddock ed altri ricercatori hanno documentato come l’esercizio fisico abbia un’influenza diretta sul corpo striato (nucleo della base deputato alla pianificazione e alla modulazione dei movimenti, ma anche implicato in una varietà di processi cognitivi che coinvolgono la funzione esecutiva), aumentandone dimensioni e funzionalità, oltre ad avere un effetto positivo sull’incremento dei livelli di dopamina nel sistema nervoso centrale.
Tali conoscenze hanno permesso di analizzare più approfonditamente il ruolo dell’esercizio fisico sul sistema nervoso, rivelando come bambini che eseguono assiduamente attività di tipo aerobico riescano ad incrementare il volume dell’ippocampo, ottenendo di conseguenza performance più elevate a livello delle funzioni esecutive del cervello (in primis attenzione e controllo cognitivo). Inoltre, recenti studi hanno dimostrato come il fitness aerobico acceleri sostanzialmente lo sviluppo della guaina mielinica che ricopre gli assoni, aumentando notevolmente i livelli di trasmissione delle informazioni interneurali e agevolando la facilitazione dei potenziali di azione. Ne consegue
un miglioramento trasversale di tutta la funzionalità cognitiva del sistema nervoso, soprattutto per quello che concerne le fasi di attivazione e presa di decisione.
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